Qualcosa non quadrava nell'Operazione Damasco 2 e pertanto gli investigatori dell'Antimafia di Roma hanno continuato ad indagare in questi mesi.Dubbi e sospetti attanagliavano gli investigatori che studiavano a fondo il caso dei fratelli Tripodo che, con la complicit di Franco Peppe, avevano realizzato un vero e proprio sodalizio criminale imponendo prezzi e modalit di commercio agli operatori del MOF. Nonostante i clamorosi arresti del luglio scorso, la Direzione distrettuale antimafia sospettava che un commerciante fondano fosse stato minacciato dall'organizzazione criminale e che anch'egli stava rischiando di non uscire dal tunnel dell'estorsione.
Il sospetto diventato blitz. Infatti ieri all'alba i militari del Nucleo Investigativo di Latina, guidato da Luigi Spadari, con la collaborazione degli agenti fondani, hanno perquisito il commerciante sospettato. Sono state messe al setaccio la sua abitazione e il suo stand alla ricerca di qualche prova, un assegno, una ricevuta, che potesse confermare l'ipotesi di tentata estorsione o quantomeno di intimidazione.
La Dda ci aveva visto bene, qualcosa stato rinvenuto e quindi ben presto potrebbero emergere nuovi elementi da tenere in considerazione nel processo che vedr protagonisti i fratelli Tripodo e i loro collaboratori.
Il blitz di ieri mattina infatti una costola della pi ampia Operazione Damasco, operazione avviata nel 2005.
Ora l'uomo, come hanno precisato i carabinieri, non indagato in quanto la sua posizione all'interno di questo vasto giro di malaffare sarebbe solo quella di vittima.
Intanto nuovi retroscena e risvolti si preannunciano all'orizzonte.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 28/11/2009 Ore 13:19