Crisi dell'agricoltura in primo piano: Luned 23, partito dalla via Flacca un pullman di agricoltori del comprensorio Fondi-Sperlonga per raggiungere, alle porte di Roma, il campo base organizzato dagli agricoltori della Carovana di trattori venuti dalle Regioni del Sud Italia che, dallo scorso 15 Novembre, sono in mobilitazione e hanno deciso di non andare via senza risultati.Gli agricoltori di Fondi e Sperlonga, poi, insieme agli altri amici agricoltori si sono spostati in Viale Aventino presso la sede di Mediaset, dove i giornalisti hanno ripreso il sit-in di protesta e intervistato i partecipanti che hanno potuto esporre alcune problematiche del settore agricolo.
A seguire, nel pomeriggio, stato organizzato un altro sit-in, questa volta presso la sede RAI in viale Mazzini. Qui una delegazione degli agricoltori stata ricevuta e ascoltata con attenzione per due ore e mezza.
Crediamo che quella di luned fanno sapere dal Comitato - sia stata una giornata positiva: ora che la voce degli agricoltori sia fatta sentire. E ora che le cittadine e i cittadini siano a conoscenza della nostra situazione e del grave rischio che si corre con il collasso del settore agricolo italiano, perch solo se lagricoltura viene messa in condizione di essere gestita bene, pu produrre economia sana, salvaguardare lambiente e la salute del consumatore.
Intanto gli agricoltori arrivati a Roma in mobilitazione con i trattori sono ancora nel Campobase, rafforzando il presidio alle porte di Roma, cos motivando la loro decisione: Abbiamo deciso, al termine della manifestazione, di rimanere a Roma perch il Governo ha annunciato che entro dieci giorni assumerebbe un provvedimento contro la crisi che accoglie parte delle nostre istanze. Una cosa certa, torneremo via da Roma solo se le risposte ci saranno davvero. Stiamo, intanto, preparando una nuova manifestazione per il 3 Dicembre prossimo. Siamo in mobilitazione perch obbligati. Nelle campagne italiane stanno chiudendo le aziende e con esse chiude un patrimonio di lavoro, saperi, culture, economie. Il territorio rurale sempre pi desertificato dal lavoro degli agricoltori mentre gli scaffali dei supermercati sono invasi da un cibo industriale senza garanzia e senza qualit. La gran parte delle nostre aziende a rischio di chiusura, le nostre terre stanno passando alle banche, siamo coperti da una montagna di debiti perch la forbice fra i prezzi al campo ed i costi di produzione si allargata enormemente. A noi la miseria di qualche centesimo al chilo, ai cittadini il peso di diversi euro per potersi nutrire. La battaglia per difendere le aziende agrozootecniche italiane non una meschina battaglia corporativa ma, al contrario, una battaglia per difendere gli interessi generali di tutti i cittadini a mantenere un forte tessuto rurale produttivo capace di gestire il territorio e garantire relazioni sociali e la coesistenza civile.
Tra le diverse iniziative in programma, quest'oggi, mercoled 25 novembre, si terr, alle ore 20,00 nel campo base presso la Cooperativa Agricoltura Nuova, una cena offerta dagli agricoltori ai rappresentanti dellinformazione.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 25/11/2009 Ore 13:11