Si torna a parlare di acqua con il decreto Ronchi approvato qualche giorno fa con cui, sostanzialmente, il governo Berlusconi completata l'opera di privatizzazione del servizio idrico.Sulla base di almeno due risoluzioni europee secondo le quali l'acqua un bene comune dell'umanit" e "non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno", la sezione comunale di Fondi del partito politico Italia Dei Valori intende sostenere qualunque iniziativa finalizzata alla difesa di un diritto inviolabile dei cittadini, mobilitando fin d'ora i tesserati e i simpatizzanti, anche in vista delle prossime elezioni comunali e regionali.
Il segretario sezionale, dr. Bruno Mattei, e il vicesegretario, dr. Brunello Di Nardo, ritengono che la battaglia per il riconoscimento dell'acqua come bene comune dell'umanit rappresenti una priorit su cui puntare per risvegliare l'animo di molti elettori, che chiedono solo di poter decidere come gestire le proprie risorse idriche e che vedono nella mercificazione dell'acqua un'ulteriore atto di arroganza di una parte politica abituata ad amministrare con cinismo aziendalistico. La nuova legge spiegano infatti dalla sezione locale de L'Idv - riconosce la possibilit di concessione del servizio in via esclusiva a societ con capitale misto anche senza gara d'appalto, ma con semplice scelta sul libero mercato del socio privato, che dovr detenere almeno il 40% della partecipazione aziendale. (...) Il governo proseguono - sostiene che tale provvedimento discenda direttamente dalla direttiva Bolkestein, una direttiva europea che imporrebbe la privatizzazione dei servizi pubblici. In realt, un'attenta lettura della citata fonte normativa europea dimostra che il legislatore esclude dal processo di liberalizzazione quei servizi che i governi nazionali ritengano privi di interesse economico ed esclude in modo esplicito il servizio idrico dal suo ambito applicativo.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 23/11/2009 Ore 13:38