E' finita bene la triste vicenda di un cittadino indiano 33enne accusato di violenza sessuale.Il Pubblico Ministero Gregorio Capasso aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione sostenendo come dall'istruttoria dibattimentale emergesse la colpevolezza dell'uomo. Invece, il difensore, l'avvocato Antonio Musti, ha ribaltato completamente lo svolgimento dei fatti dimostrando l'innocenza dell'imputato.
Ad accusare l'indiano era stato una donna, di 26 anni, sua connazionale. La giovane aveva sostenuto che l'indagato, ubriaco, aveva tentato di entrare in casa sua per violentarla; a testimonianza della sua versione dei fatti aveva mostrato anche alcuni segni alle braccia e al torace e si era avvalsa della testimonianza di un altro indiano.
Diversa invece la versione della difesa che, fin dagli inizi del processo, aveva spiegato che nei giorni precedenti alla presunta aggressione aveva prestato alla famiglia della giovane ben 1,400 euro e che cercava di farseli restituire ma invano.
Alcuni connazionali lo avrebbero preso, picchiato, legato e portato nella casa della 26enne dove stato trovato poi dai carabinieri. Inoltre gli avevano fatto bere un'intera bottiglia di wishkey e strappato via una collanina.
Tutto ci era avvenuto nella frazione di Selvavetere e l'indiano era stato subito arrestato e messo ai domiciliari.
Poteva finire peggio questa vicenda per l'indiano, poteva finire con ben 4 anni di reclusione, ma per fortuna la verit uscita fuori e il 33enne pu ora dormire sogni tranquilli.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 13/11/2009 Ore 13:28