144 capi di imputazione, 33 imputati, 29 condanne, 4 assoluzioni, 218 anni e 4 mesi di reclusione, sono questi i numeri del primo grado di giudizio del processo Lazial Fresco che si concluso ieri sera dopo nove ore di camera di consiglio.Atmosfera tesa durante la lettura della sentenza da parte del presidente Raffaella Toselli che ufficializzava la volont dei giudici del collegio penale al cospetto di avvocati, familiari e detenuti, tutti col fiato sospeso in attesa del verdetto definitivo.
Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani, erano state pi che complesse e avevano ricostruito dettagliatamente le peripezie che le varie partite di droga facevano per arrivare dall'Argentina a tutto il sud pontino.
Dal Sudamerica infatti, i carichi di stupefacenti volavano a Roma o navigavano con destinazione Gaeta, luoghi dai quali venivano prelevati e trasportati fino a Fondi dove la famiglia D'Alterio e i suoi mezzi di trasporto Lazial Frigo, operante all'interno del Mof, provvedeva a smerciarli. In ballo non c'erano solo i D'Alterio ovviamente, ma anche tutto un capillare sistema di corrieri e venditori che facevano andare e venire roba per svariate centinaia di migliaia di euro l'anno. L'errore del sodalizio criminale ancora una volta stato quello di aver parlato troppo, o meglio di averlo fatto al telefono. Sono state infatti le intercettazioni il bandolo della matassa che ha permesso ai Carabinieri di risalire al ritrovamento del malloppo: 121 chili tra hashish e cocaina che comunque non erano che briciole in confronto a quanto smerciato precedentemente.
Dopo lunghi mesi di indagini e pedinamenti sono quindi partiti i primi arresti e le denunce per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L'impianto accusatorio, secondo quanto emerso dalle condanne e da quanto dichiarato dal pm Chiara Riva, ha retto bene fino alla fine e anche meglio delle previsioni. In molti casi le condanne emesse dal Tribunale sono infatti state addirittura superiori alle richieste del pm. E' il caso di Giovanni Giordano che, condannato alla pena pi pesante dei 33 imputati, si procurato 19 anni di reclusione, 5 anni in pi di quelli chiesti. 12 anni sono invece stati sentenziati a Giuseppe D'Alterio che tra l'altro, nel corso del processo, stato colto da un malore ed stato portato via d'urgenza dai sanitari del 118. Oltre a questi le altre 27 condanne variano da 18 anni a 8 mesi e hanno pi o meno risposto alle aspettative dei legali. 4 sono state infine le assolti ovvero Anna Milazzo, Massimo Saturnino, Marta Antonini e Francesca Parsichino.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 04/11/2009 Ore 13:30